Dal nutrizionista

Esteban, il mio terzogenito, soffre di problemi gastrointestinali (in parole povere: non digerisce nulla, ha crampi alla bocca dello stomaco e spesso deve correre in bagno).

Ne soffre da quando è piccolo, ma non sono qui per raccontarvi il calvario delle diagnosi.

Per farla breve, da circa un anno i suoi problemi si sono acutizzati, tanto che nel mese di marzo, in pieno lockdown, abbiamo trascorso una lunga settimana ricoverati in ospedale per accertamenti.

Esteban è stato sottoposto a tutte le indagini diagnostiche che potrebbero venirvi in mente, alternando a interrogazioni e DAD, mentre io svolgevo le mansioni di dama da compagnia leggendo libri e dormendo su due sedie.

Conclusa la settimana, il risultato è stato: il nulla cosmico!

La dottoressa, un tantino provata per gli esiti degli esami, ci consiglia di rivolgerci ad un nutrizionista, beh almeno non ci ha suggerito un esorcista!

Da brava mammina mi reco con il mio baldo giovane dal medico che propone la compilazione di un quaderno dove dovrà annotare tutto ciò che ingurgita!

Il giovane è un ragazzo di cicra 190 cm in piena età adolescenziale, per cui in grado di mangiare un coccodrillo con tutta la famiglia!

Lui annota scrupolosamente cibo ingerito ed effetti collaterali annessi e connessi a ciascun pasto e, trascorso un mese torniamo dal nostro caro nutrizionista.

La visita inizia con una mia gaffe. Chiedo al medico se ha avuto modo di leggere la documentazione inviatagli per mail…

Certo che no! L’ho mandata ad un indirizzo di mia invenzione!

Arrossisco, ma per fortuna indosso la mascherina e il mio disagio non è poi così palese.

Invio prontamente la mail all’indirizzo corretto, sono tecnologica, per cui posso svolgere tutto con un clic da mio smartphone!

Altra figura! La mail non conteneva allegati! La mia mascherina assume il colore rosso!

Non ho ancora raggiunto sufficienti punti, posso fare di meglio.

Il mio amato figliolo porge il suo diario al dottore.

Lui inizia a leggere le annotazioni, guarda Esteban, riguarda il diario, guarda Esteban, riguarda il diario. Si crea una sorta di altalena fra il diario, mio figlio e il medico che non riesco a comprendere.

Dopo qualche minuto e il rullo di tamburi, il nutrizionista inizia a leggere la lista delle pietanze con relativo orario di ingestione:

Primo giorno: ore 13.40 banana; ore 14:27 1 fetta di pane, tonno, 2 uova e mezzo avocado; ore 14:38 gelato alla soia; ore 18:58 brioche con wurstel; ore 19:32 guacamole con tortilla; ore 21:20 lasagne (da notare la precisione dei minuti)

Secondo giorno: ore 11:46 yogurt alla vaniglia con avena; ore 14:31 lasagne, pane, insalata e cedrata (lo chef Barbieri propone sempre lelasagne con la cedrata!); ore 19:36 patatine; ore 20:46 pollo, patate dolci e pane e peperoni!

Terzo giorno dichiara di essere in diarrea!

Caspita, e vorrei pure vedere, non ho bisogno di un medico per ipotizzare una situazione del genere, però l’infante è stato sincero!

Quindi per porre rimedio ai dolori intestinali la sua giornata verrà così scandita:

ore 11 cappuccino e pollo arrosto (Esteban è un creativo!); ore 13:50 due panini (non ci è dato sapere se vuoti o ripieni di qualcosa); ore 18:16 banana; ore 21:36 Jassa (piatto tipico senegalese a base di pollo, cipolla, senape, peperoncino limone) dichiara di avere evacuazione non regolare! (da notare i termini aulici).

Mi passa per la testa di dichiarare al medico che io non conosco il tizio seduto accanto a me, che l’ho raccattato in spiaggia mentre ero a passeggio con il mio dolce cane, ma prima che palesi anche una sola sillaba, il dottore conclude l’altalena di sguardi increduli ed esordisce con il commento estremamente calzante. “Bene, ora finiamola con i fuochi d’artificio e ti prescrivo una dieta con orari e pasti regolari.”

Lui, impassibile, dietro alla sua mascherina blu, non accenna il minimo imbarazzo ed annuisce. Si giustifica dicendo che lui non è molto ferrato in cucina e scarica la colpa sulla sorella per gli accostamenti alimentari. Intravvedo un futuro attore o politico.

Inizia la lista : colazione, pranzo, cena con una serie di alimenti che si trovano regolarmente nel nostro frigorifero e in dispensa.

Stupidamente mi esce dalla bocca che sono i cibi normalmente consumati in casa! Non so neppure io perché abbia fatto tale affermazione…dopotutto se una persona avesse letto il quaderno di mio figlio non avrebbe mai potuto credere che abitasse con me…

Ormai la mia voce è uscita e il dottore mi chiede se sono certa di convivere con Esteban.

Francamente anche io mi sto ponendo la stessa domanda!

Incasso la battuta con eleganza, paghiamo e salutiamo e appena usciamo non posso che sfogare il mio imbarazzo con una risata collettiva!

Prima di salire sulla Penelope Pitstop mi accerto che dietro la mascherina blu ci sia veramente il mio caro Esteban, non vorrei aver confuso il ragazzo con qualcun altro!

Mi sono sentita molto “mamma imperfetta” convinta di avere dei figli normali…spero che il caos alimentare di mio figlio non sia la punta di un iceberg!

foto di Marco Bernardini


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COMMENTI

BB22-11-20 20:31
nessun problema non siamo mamme imperfette,anzi, proprio perché ce lo chiediamo non lo siamo
Donna incanto22-11-20 20:34
Vera la tua affermazione. Io mi sono appropriata di una frase di WInnicott che afferma che una madre deve essere "sufficientemente buona"

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