Genitori e scietà liquida: cosa cambia e quali i nuovi assetti

Negli ultimi anni il settore degli psicologi ha coniato un nuovo modo per definire la famiglia utilizzando il termine “liquida”. Termine introdotto per la prima volta dal sociologo Baumann, quando definendo la società moderna, ne ha introdotto il concetto.

Secondo Baumann la società moderna è caratterizzata dall’incertezza derivante dall’inversione di tendenza della società che da produttori ha lentamente trasformato le persone in consumatori. Si è passati dal concetto di comunità a quello di individualismo, dove nessuno è più compagno d’avventura, ma antagonista che va temuto.  Con questa operazione la società è diventata fragile generando una mancanza di punti di riferimento stabili. Sono andati perduti valori come la giustizia e la certezza del diritto e le uniche soluzioni per l’individuo senza punti di riferimento sono da un lato l’apparire a tutti costi, l’apparire come valore e il consumismo.

Il consumismo ha insito nel suo concetto non tanto l’acquisto del bene, ma il desiderio del suo possesso che diventa velocemente obsoleto e il soggetto passa da un acquisto all’altro in una sorta di bulimia senza scopo. Baumann sostiene che il risultato di questa nuova società liquida è la convinzione che “il cambiamento è l'unica cosa permanente e che l'incertezza è l'unica certezza”.

Lo stesso sociologo estese poi il concetto di liquido anche alla famiglia e ora viene largamente utilizzato anche per identificare le relazioni. Afferma che “le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure”.

Il risultato è che la vita quotidiana e la società non sono in grado di conservare la propria forma. La parola liquida evoca l’acqua, instabile per natura e forma, in grado di assumere  i contorni in base al contenitore o e la consistenza  grazie al  suo raffreddamento o riscaldamento, pur mantenendo inalterata la composizione chimica.

La famiglia moderna deve essere in grado di poter mantenere la specificità del contenuto ideologico di genitore che porta con sé il ruolo di due persone che si assumono la responsabilità della crescita e cura della prole, accettando posizioni non più rigide.

La funzione paterna, quanto quella materna possono essere svolte da entrambi i genitori, purché in accordo. Ecco perché è importante ridefinire il contenitore. La funzione del padre – che stando alla psicologia - si identifica con la regola e quella materna – sempre secondo le teorie psicologiche – incarna la cura. Tali figure  devono essere necessariamente interscambiabili e in grado di fondersi e sostituirsi, perché la società ha perso nell’oblio quelli che erano gli archetipi originari del ruolo paterno – deputato al padre biologico – e quello materno – relegato alla madre biologica.

Ecco perché è urgente rivedere il concetto di “archetipo” della famiglia, per crearne uno nuovo, capace di mantenere il suo ruolo originario che si identifica con la bontà, la responsabilità di crescere i figli, trovando nuove strategie educative che permettano ai “genitori liquidi” di rendersi interscambiabili nei ruoli.


Foto di Quadronet Webdesign by Pixabay


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