Green mind per una società possile

Bruno Munari definisce la Creatività come “tutto ciò che prima non c’era, ma realizzabile in modo essenziale e globale”.

Sovente mi interrogo sulla motivazione che ci spinge a muoverci all’interno di una dicotomia: amore/odio, vita/morte, bello/brutto, bianco/nero, maschile/femminile.

Il sistema binario ha sicuramente i suoi pregi, ma non tiene in considerazione tutte le possibilità intermedie di ciascuno degli opposti, necessari per arricchire la nostra vita.  

Se ci rendessimo conto che il nostro modo di agire, pensare, vivere risultasse obsoleto, inadeguato o addirittura poco flessibile, sarebbe opportuno andare alla ricerca di nuove vie percorribili.

Lo abbiamo attuato con le energie rinnovabili, perché non metterlo in pratica con le relazioni?

Siamo immersi di informazioni, possiamo accedere a più notizie dei nostri predecessori, eppure insistiamo nel ripercorrere lo stesso solco, con la vana illusione di aver scovato nuove soluzioni.

Come possiamo uscire da questa spirale?

  • imparando a vedere il modo con occhi diversi, prendendo spunto da altre culture, basate su sistemi organizzativi differenti dalla nostra.
  • Mettendo a frutto le teorie basate sulla Mindfulness che permettono di liberare la mente e trovare nuovi spunti, vedere nuovi orizzonti.
  • Praticando la meditazione

Mi trovo in sintonia con le parole di Lorenzo Gasparrini quando scrive, a proposito del patriarcato che “è un sistema di potere, creato sul modello della famiglia tradizionale con a capo un uomo più anziano, che produce i ruoli di potere ordinati rigidamente secondo una piramide di superiorità…Patriarcali, nei gesti e nelle parole, possono esserlo anche le donne e le persone non etero, se gli piace avere ed agire quel potere”.

L’inganno generato dal patriarcato è proprio quello di scambiare le cause con gli effetti e da questo inganno scaturisce l’impossibilità di crescita da parte delle persone.

Una buona pratica potrebbe essere quella di saper riconoscere ed identificare tutti gli atteggiamenti polarizzanti che conducono ad ignorare le differenze e le sfumature portando il dialogo verso uno schieramento su fronti opposti.

Le pratiche Mindfulness potrebbero essere di grande aiuto e sostegno alla presa di coscienza di questi passaggi, ormai assodati nel pensiero e agito comune e quotidiano.

Alcune culture potrebbero essere fonte di grande ispirazione. Quella  Inca postula tre stadi all’interno di una relazione Tinkuy (incontro), Tupay (conflitto, sfida, competizione) e Taqe (unione e armonia).

Per coloro che affrontano il secondo stadio –Tupay/conpetizione – gli inca avevano una regola: il vincitore di un Tupay era sempre obbligato ad insegnare al proprio concorrente come avesse vinto.

Si tratta di una prospettiva che tende al miglioramento di una comunità atta ad includere un uso maggiormente produttivo della competizione.

Il buddismo suggerisce di trasformare il veleno in medicina, vale a dire, provare ad osservare da un’angolazione differente ciò che ci accade e trarne spunto per una nostra crescita evolutiva. Quindi se ci sentiamo attaccati, prima di rispondere con un attacco, proviamo a comprendere.

Le società matriarcali ci mostrano un modo differente di approcciare la struttura societaria.

I femminismi stanno mostrando che si possono ottenere riconoscimenti e rispetto con azioni non violente.

Abbiamo a disposizioni tutte le informazioni per poterle unire e creare qualcosa di nuovo, allora mi chiedo: cosa stiamo aspettando?

Liberiamo la nostra creatività e prodighiamoci per la realizzazione di una società migliore.

Raggiungendo quello che – secondo la tradizione Inca - è il Tage (unione ed armonia), invece di rimanere ancorati a modelli binari. 


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COMMENTI

Laura 21-03-21 18:33
Bello, interessante ma troppo lungo
Donna Incanto21-03-21 18:36
Mi fa piacere che tu l'abbia trovato interessante. Vedrò di imparare ad essere più sintetica

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