Il fenomeno Bridgerton

Bridgerton è una serie televisiva statunitense basata sui romanzi di Julia Quinn. Si svolge all’interno della cornice londinese in un’epoca in cui le madri erano in fermento per trovare una buona sistemazione per le figlie.

A rendere interessante la serie non sono tanto i costumi, i balli e il clima sforzesco di quella società, ma la rivisitazione femminile dei personaggi. Al di là del Conte, che pare abbia raccolto molte nuove fans, è interessante fermarsi a riflettere sui personaggi femminili che ci donano una squisita rivisitazione del ruolo delle donne dell’epoca e che, forse, a livello inconscio ci hanno reso apprezzabile e spinto a guardare d’un fiato le otto puntate.

Non si tratta di donne che subiscono il loro destino, ma di donne che, all’interno di una società maschilista trovano l’astuzia per sopravvivere e girare a loro favore situazione che altrimenti le avrebbero sottomesse al potere e alle rigide regole maschili.

Daphne è la riproduzione della donna aristocratica che svolge il suo compito con estrema dedizione. Disposta a seguire l’etichetta scrupolosamente, ma abile nel utilizzare proprio quei codici per ottenere ciò che desidera, manipolando le situazioni a suo favore. In pratica l’eroina silente che a piccole gocce e con tenacia compie la sua personale rivoluzione.

Eloise è l’anticonvenzionale della famiglia che vorrebbe scrivere anziché sottostare ad un matrimonio combinato. Appassionata lettrice, piena di dubbi rispetto all’equità fra uomini e donne che intavola meravigliosi dialoghi con il fratello dove manifesta il suo malessere per non poter essere nata “uomo”, la condizione maschile le avrebbe permesso di poter raggiungere i suoi sogni.

Penelope è appassionata dell’amore romantico che si interroga sulle condizioni femminili con l’amica Eloise e con lei condivide l’idea di riscatto femminile.

Lady Danburry mette a disposizione la sua grinta, la sua fierezza per scardinare ridicole etichette nobili e affronta con determinazioni gli ottusi maschi di corte. Una donna che mette al servizio del debole le sue doti di determinazione e amore per far emergere il potenziale delle persone e rileggere le situazioni sotto la luce dei sentimenti. Una coach moderna.

Le donne della serie sono consapevoli della loro condizione di svantaggio rispetto agli uomini. La serie tocca anche la sfera maschile mostrando i tormenti degli uomini intrappolati in ruoli sociali che vorrebbero sfuggire ai doveri e al macchiamo che impone loro di essere in un determinato modo.

Antony non può amare la donna che vorrebbe perché non dello stesso rango e traspare tutto il suo tormento per non poter dichiarare e vivere la sua vita.

Alcuni personaggi si trovano a loro agio nel ruolo ricoperto evidenziando il libero arbitrio insito in ciascuno di noi.

La serie ha la particolarità di analizzare le situazioni attraverso lo sguardo femminile, quindi rivolto all’introspezione e ai sentimenti che tormentano gli animi. Altro aspetto interessante è che i personaggi, soprattutto femminili, non sempre rispecchiano i canoni di bellezza tipici del film.

Le sfide dei personaggi non sono simili a quelle che affrontiamo anche noi?


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