Il nuovo femminismo africano che si diffonde grazie ad internet e i social media

Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo (Ghandi)

Questo articolo ha attirato la mia attenzione e vorrei condividere con voi un sunto di quanto pubblicato.

C’è un nuovo femminismo africano che non ha paura a definirsi tale e si diffonde attraverso il web. Le donne grazie ai gruppi di WhatsApp e gli hashtag di Twitter hanno diffuso un nuovo attivismo.

Lo scopo è di respingere le molestie e le disparità di trattamento. Emblematico il caso di Samantha Mwesigye, che ha denunciato le molestie subite dal suo capo, perseguitata dopo aver rifiutato di far sesso con lui.

Quando una commissione ha concluso che l’uomo non avrebbe avuto comportamenti inappropriati, un gruppo di femministe ha pubblicato un annuncio su un giornale nazionale dichiarando di credere a Samantha. Lei, che fino ad allora aveva sempre considerato offensivo essere definita femminista, ha pianto. Se loro sono le uniche a protestare, ha detto, allora “diavolo, sì, sono una femminista”.

Numerosi i casi riguardanti il sessismo in Uganda, interessante il diverso approccio che le donne manifestano per contrastarlo. Stella Nyanzi, un’attivista con più di 200 mila followers ha definito i social media “una palestra in cui le femministe si fanno i muscoli”

Grazie al web è nato anche African femminism, un sito il cui obiettivo è far sentire “almeno una voce femminista da ogni Paese del continente”.

Contiene denunce come quella di Phiri, 24enne del Malawi, che ha raccontato di essere stata vittima di molestie perché il suo numero era finito nel gruppo WhatsApp “le ragazze più facili con cui andare a letto o divertirsi”. Phiri ha trovato il coraggio di denunciare l’accaduto grazie al gruppo Young Feminist Network, di cui faceva parte.

Le ingiustizie e i soprusi sono simili a quelli che registriamo nel resto del mondo, così come le reazioni delle donne.

Mi sono ripromessa di trovare spunti positivi per sentirci spronate a cercare di cambiare il mondo, ricercando e condividendo iniziative e notizie che ci possano incoraggiare in tal senso. Parto dal presupposto che è vero che nel mondo accadono situazioni raccapriccianti, ma ci sono molte persone che provano e credono che il mondo possa cambiare.

Impariamo ad utilizzare internet per ribellarci ad atti di violenza contro il “gentil sesso”, troviamo il modo di creare una rete di scambi anche con le donne africane, cinesi, asiatiche, americane, europee per poter sconfiggere – o almeno ridurre drasticamente –il numero di persone vittime di violenza fisica e psicologica.

Link per approfonfimento

https://27esimaora.corriere.it/20_giugno_14/nuovo-femminismo-africano-che-si-diffonde-grazie-internet-social-media-3c6c3798-ae83-11ea-a6ad-39f8417949e6.shtml?fbclid=IwAR1KNU52ClHIJJFDsafEod4dVTDCrvMzRDbPLcQHsVaEGBelRYc4-JQnzPQ


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