Le donne riaffermano la loro autenticità

Da qualche tempo stiamo assistendo ad un cambiamento importante, oserei dire una svolta decisiva, nella struttura della società moderna.

Da piccoli segnali, come quello raccontato dalla scrittrice Rebecca Solnit che, trovandosi ad una festa in Colorado viene intrattenuta dal Signor Sotuttoio il quale e non si rende conto di interagire con la scrittrice recensita dal New York Time Book e la invita a leggerne il libro. La narratrice, sulle prime, cerca di spiegare che si tratta proprio di lei, ma l’interlocutore sembra non recepire il messaggio continuando a pontificare sull’importanza di quella lettera. Solo dopo ripetuti interventi il Signor Sotuttoio comprende la gaffe e senza un cenno di umiltà prosegue nel suo monologo, trattando Rebecca come una bambina a cui si deve spiegare tutto. Da qui il termine “mansplinging” per l’atteggiamento pateranlistico di tanti uomini, da cui è importante sapersi difendere per darsi il valore che le donne si meritano.

Le donne, che per secoli hanno accettato di salire sul podio al secondo o terzo posto, rinunciando alla gioia del gradino più alto, si stanno organizzando spontaneamente ricreando gli antichi cerchi che hanno contraddistinto, per secoli, la loro potenza e fierezza.

Qualche giorno fa su “La Repubblica” è apparso un articolo, a firma di Serena Dandini, che invitava a riflettere sul fatto che nei nomi delle vie mancano quelli di tante donne meritevoli.

L’articolo prendeva spunto da un’altra situazione di mancanza di considerazione del mondo femminile: il “Festival della Bellezza” di Verona ha ospitato quasi esclusivamente personaggi maschili.

Le polemiche sono state virali, come è giusto che sia, ma più interessante è che le donne si sono ribellate mostrando intelligenza, capacità organizzativa ed ironia.

In pochi giorni, grazie ad una proposta del movimento “non una di meno” è stato organizzato un convegno con ospiti illustri, tutte appartenenti al gentil sesso chiamato “Erosive”. Una risposta sana ad un festival che avrebbe proclamato, ancora una volta, il fenomeno del male gaze.

Non lontano dall’Italia stiamo assistendo alla creazione di cerchi virali di donne che, unite, rivendicano la propria identità, contrapponendosi a stereotipi infiltrati, come un virus letale, anche nelle menti delle donne.

Pensiamo a quanto è successo, pochi mesi fa, in Bielorussia in occasione delle elezioni. Il candidato Lukašenko, da molto tempo presidente, ha commentato la candidatura di una donna con queste parole: “La nostra società non è abbastanza matura per eleggere una donna”, “Se diventerà presidente la poverina crollerà”.

Le donne hanno manifestato in migliaia vestite di bianco portando in mano fiori, palloncini e cartelli.

Allo stesso modo, anche in Africa, sono sorti, grazie al web, alleanze per la tutela delle donne che permettono la denuncia e la salvaguardia delle vittime di abusi e discriminazioni.

Ognuno di questi cerchi sta contribuendo a creare una massa critica che porrà fine al patriarcato, si tratta del potere di resistere alla critica, come nel primo caso della scrittrice, il potere di un cerchio insieme ad altre donne che la pensano allo stesso modo, che consente loro di resistere davanti al sarcasmo o all’opposizione come negli altri casi citati.

La protesta delle donne è più pacifica e coinvolge tutte ed è questo che la rende potente.

Eleonor Roosvelt affermava “nessuno può trattarti come un essere inferiore senza il tuo permesso”.

Proseguiamo con i nostri cerchi, i nostri incontri e dibatti, informiamoci e creiamo una rete sempre più forte per pretendere rispetto, apprezzamento e gratitudine e non dimentichiamo di riconoscere agli uomini, che lo sapranno fare, il ruolo che avranno ricoperto nella rinascita del femminile.


Parole Chiave:

COMMENTI

INSERISCI UN COMMENTO

Inserisci il tuo nome

Questo sito NON immagazzina le informazioni degli utenti. Ti consigliamo di non utilizzare il tuo cognome.