Quali parole utilizzare con i bambini per spiegare la situazione attuale?

Non è facile affrontare tematiche e situazioni complesse con i nostri figli. Il rischio è quello che le nostre risposte possano risultare forvianti e, anziché aiutarli nella comprensione, si crei maggiore confusione.

Tendenzialmente, le nostre risposte, ai loro quesiti, ci conducono a due diversi scenari:

Eccessive informazioni

Accesso ad un piano fantastico

Proviamo a pensare ad una domanda temuta da tutti i genitori, che prima o poi ci troviamo ad affrontare. La richiesta di spiegazioni sulla nascita dei bambini.

Mi auspico che nessuno si cimenterà a spiegare nei minimi dettagli l’atto sessuale al figlio, ma riempirlo di informazioni scientifiche su spermatozoi, ovuli, forse non li aiuterebbe a comprendere la natura della nascita, soprattutto se il nostro interlocutore può contare i suoi anni servendosi delle cinque dita di una mano.

Sarebbe come se, a noi spiegassero, come funziona un respiratore di un reparto di terapia intensiva!

D’altro canto, spero, caldamente, che la storiella della cicogna o del cavolo, facciano ormai parte del folklore popolare del secolo scorso.

Se abbiamo chiaro che né la prima né la seconda versione possono essere utilizzate, come ci dobbiamo comportare per affrontare temi “delicati” con i bambini?

Nel modo più semplice. Rivolgendo a nostra volta una semplice domanda “secondo te, come?” o “secondo te, perché?”.

La maggior parte delle volte, basterà avvallare l’ipotesi che il bambino sta costruendo nella sua mente. È bene sapere che il bambino pone delle domande rispetto ad un processo d’apprendimento/scoperta che sta già sviluppando, quindi potrebbe avere solo il bisogno di una conferma che il suo ragionamento si sta sviluppando correttamente.

Alla nostra domanda potrebbe rispondere, in base alla sua età, con parole come

Dall’amore di mamma e papà

Dalla pancia della mamma

I bambini hanno bisogno di essere ascoltati ed accolti nelle loro scoperte, questa è l’essenza delle loro richieste. Non dimenticate che non hanno ancora sviluppato la parte razionale del loro cervello, si muovono ascoltando le emozioni. Il nostro compito, di adulti, è aiutarli a dare senso alle prime senza riempirli di nozioni a loro incomprensibili.

Se vi chiederanno perché non vado più a scuola, perché siamo tutti in casa, perché non posso più giocare con i miei amici al parco…iniziate chiedendo loro “secondo te, perché?”

MI raccomando, ascoltate le loro deduzioni, tenendo presente l’emozione che fa da cornice alla loro richiesta.

Non insegnateli che è colpa del coronovirus, non capirebbero e potrebbero solo immaginare che si tratti del nuovo nome dell’uomo nero, che li viene a prendere se si dovessero comportare male!


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