Scorci di delirio

Parto per andare al lavoro. Sono trafelata, non ho ancora abbandonato la sindrome, tipicamente lombarda, di essere come la Dea Kali!

Raggiungo destinazione sul filo di lana..e qui noto i germogli toscaneggianti. Sto imparando ad arrivare agli appuntamenti in orario e non con 15/20 minuti d'anticipo.

Giunta a destinazione la mia capa mi avvisa che sarei dovuta entrare più tardiinvitandomi ad andare a fare un giro e tornare più tardi.

Vacca boia, penso. Qui siamo in mezzo al nulla cosmico! Dove posso trascorrere il mio tempo?

Spunta l'indole della superchicca! Decido di cogliere l'occasione per recarmi ad acquistare una certa quantità di prodotti senza glutine.

Mi avvio, con la mia Penelope Pit Stop, alla volta del supermercato.

Raggiunta la destinazione, noto la coda di persone in attesa di entrare.

Cambio programma.

Provo a sondare il supermarket non lontano da dove lavoro.

Riprendo la ruote 66 e mi dirigo verso destinazione.

Trovo i lavori di rifacimento rotonda e sto attenta a non prendere il bivio autostradale, come d'incanto mi ritrovo proprio su quel raccordo!

Direzione Viareggio!

Cerco di prenderla con ironia. Come nel gioco del monopoli ripasso dal via.

Giungo al casello, estraggo il bancomat e naturalmente viene rifiutato ed io non ho neppure i pochi euro in tasca. Al terzo tentativo la sbarra si alza e sono libera. Peccato non sia riuscita a pagare e non mi abbia rilasciato uno straccio di ricevuta..poco importa. Ormai sono in ritardo e sfreccio verso il lavoro.

Arrivo giusto in tempo per non dover chiedere scusa per il ritardo e dare pietose ed imbarazzanti spiegazioni sull'accaduto.


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