Destreggiarsi fra lockdown e vacanze natalizie risulta un’impresa titanica per me, quasi quanto risolvere un’equazione algebrica.

Decido di trascorrere il pomeriggio con la mia amica scopo: passeggiare un po’ insieme (cercando di smaltire torrone, panettone e datteri accumulati in questi giorni) e dedicarci al windows shopping (termine inglese che significa comprare con gli occhi).

Naturalmente, come da copione, riusciamo a mantenere solo uno dei due propositi, e non mi riferisco al semplice guardare le vetrine!

Il windows shopping si trasforma, in un batter d’occhio, in una sorta di shopping compulsivo che giustifichiamo con il nostro tentativo di mantenere attive le attività commerciali e così ci siamo messe a posto la coscienza da eventuali rimorsi per spese non necessarie.

Ci lasciamo inebriare dall’acquisto di lingerie e, non avendo voglia di provare i capi, rientriamo a casa con i nostri pacchettini.

Ho qualche perplessità sulla taglia scelta per il reggiseno per cui, la sera, mentre sono al telefono con la mia amica, lo provo…

Accidenti a me! E’ piccolo!

Formulo le più disparate ipotesi sul perché non sia della mia misura: sono ingrassata, l'etichietta è sbagliata...la mia amica sorride dall'altra parte del telefono e con grande sagezza mi invita ad accettare che invecchiando si cambia.

Il giorno dopo mi preparo per tornare in negozio per la sua sostituzione, ma prima di uscire penso che dovrei indossarlo per l’ultima volta.

Questa volta lo provo senza i due maglioni che indossavo il giorno prima e…è perfetto!

Mi resta un dubbio? Mi sono sgonfiata così tanto durante la notte o i reggiseni andrebbero provati senza veli? E poi, come riescono certe donne a indovinare la taglia provando i capi sopra ai vestiti che indossano?

Di una cosa sono quasi sicura…non finirò mai di ridere di me stessa!

foto di Dominique Wormald by Flickr