Violenza

Ogni anno mi riprometto di scrivere qualcosa per la giornata contro la violenza sulle donne. Ogni volta spero che il numero delle donne sia diminuito, invece la cronaca smentisce le mie aspettative.

Perché, nonostante le campagne di sensibilizzazione, i centri di prima accoglienza, il codice rosa presso gli ospedali il fenomeno non si attenua?

Cosa non sta funzionando?

Forse è questa la domanda a cui bisognerebbe trovare una risposta.

Non voglio dire che ciò che è stato messo in atto sia sbagliato, ma non mi pare sufficiente.

Forse è imperativo mettersi nell'ottica che se esistono le leggi a tutela delle vittime, se ci sono i centri d'accoglienza, se finalmente se ne parla è necessario iniziare a educare e sensibilizzare la popolazione iniziando proprio dalla famiglia.

Insegnando il valore del rispetto, ma anche l'importanza di pretenderlo. Non si può parlare di amore se abbiamo come partner un carnefice che ci umilia, svilisce e ci percuote l'anima e il corpo. Insegnamo a chi amiamo che questo rapporto potrà solo generare sofferenza e l'epilogo non potrà mai essere idilliaco. Porterà solo sofferenza e nei peggiori dei casi la morte.

Insegnamo a chi amiamo che l'amore non è possesso e se un amore finisce, si deve attendere il tempo per rigenerare e comprendere nel profondo che quella relazione è stata una lezione di vita che ci permetterà di capire qualcosa di noi.

Impegnamoci, affinché quel numero di vittime diminuisca. Non è tollerabile che le persone muoiano per amori malati.




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