Nu Shu: il linguaggio segreto delle donne

“Davanti ad un pozzo non si muore di sete. Quando si è con le sorelle non c’è posto per la disperazione” (antico detto cinese)

Il Nu-Shu è un’antica scrittura cinese utilizzata dalle donne della provincia di Hunan costituita da 7000 caratteri con forme curvilinee. Si tratta di una scrittura segreta conosciuta esclusivamente dalle donne. Il significato è “scrittura delle donne”. Utilizzata per racconti, poesie e canti narrati o recitati dalle donne mentre tessevano o ricamavano.

Nella società maschilista cinese, dove alla donna non era neppure data la possibilità di scegliere il marito, si sviluppò un linguaggio segreto fra le donne, custodito gelosamente in una sorta di “sorellanza”. Il linguaggio era tramandato da madre a figlia e gli uomini non ne avevano accesso.

Furono le donne analfabete ad inventare questo particolare linguaggio, dando vita ad una subcultura marcatamente femminile. Il Nu-Shu ha rafforzato la sorellanza fra le donne che condividevano la stessa sorte: quella di vivere all’interno di una società dove le donne erano considerate solo per il matrimonio e la riproduzione.

La funzione di questo linguaggio segreto era di rinforzare il rapporto fra le donne unite dallo stesso destino, i canti avevano lo scopo di alleggerire e trasformare la vita quotidiana. Le parole segrete permettevano l’accesso alle emozioni più profonde e rivelavano la rabbia nei confronti della predominanza maschile e la malinconia della quotidianità. Inizialmente la lingua era solo parlata, solo in un secondo tempo è stato introdotto l’ideogramma.

La scomparsa di Yang Hunayi, a 92 anni, ha fatto temere la stessa sorte anche per il Nu-Shu. Lei era l’ultima depositaria di questo linguaggio antico.

Grazie ad un lavoro di ricerca e trascrizione di un gruppo di donne di Hunan, si sono recuperati gli ideogrammi e tradotti libri interi.

Di conseguenza ora è possibile leggere i “libri del terzo giorno”, così chiamati perché donati alle giovani spose nel terzo giorno dopo le nozze, quando erano costrette a lasciare la casa natale e recarsi in quella del marito. I libri avevano lo scopo di alleggerire la tristezza della giovane sposa con racconti e canti che le riscaldassero il cuore.

L’amicizia e la solidarietà fra le donne era un bene prezioso.

per approfondimenti eccovi i link

https://figliedellamadre.wordpress.com/.../nu-shu-il.../

https://www.vanillamagazine.it/nu-shu-la-scrittura.../


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