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Alessandra Bocchetti, storica femminista, ha lanciato la sfida di battersi unite per l’occupazione e l’uguaglianza salariale, dando vita allo lo schieramento “Dalla stessa parte”. Al primo incontro hanno partecipato oltre 500 donne fra parlamentari e rappresentanti di associazioni e movimenti, tra cui la Coalizione “Insieme per le donne”.
Livia Turco ha lanciato un messaggio chiaro che suona come un incoraggiamento al risveglio delle donne: “Arriveranno i fondi europei, si decideranno questioni che riguardano i prossimi cinquant’anni: vogliamo esserci o no?”.
Da più parti emerge l’esigenza di incentivare l’occupazione femminile e di riformulare le politiche di welfare, investendo sui nidi d’infanzia, rimodulando i congedi parentali e a dando più responsabilità ai padri.
Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria al MEF (Ministero dell'Economia e delle Finanze), sostiene che la politica della defiscalizzazione non sia sufficiente all’ingresso di forza lavoro femminile. È necessario occuparsi del tema della cura. E aggiunge che se una parte del Recovery Fund fosse investito in “servizi di cura” (asili nido, centri diurni, assistenza domiciliare) si potrebbero ottenere tre risultati:
1) tempo per le donne, che permette la conciliazione;
2) posti di lavoro in un mercato appetibile per le donne;
3) servizi alle famiglie per migliorare la vita di tutti, riducendo le disparità.
Ad esempio, la creazione di nidi d’infanzia permetterebbe alle donne di lavorare e genererebbe altri posti di lavoro per educatori, staff e indotto che ruota intorno.
Sarà molto importante la stesura del piano da proporre alla Commissione europea
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