Seconda tappa ospedale Pisa

obiettivo: visita anestesista per intervento.

Partite in ritardo, mi sa che mi sto troppo abituando ai ritmi indigeni.

Rinvenuta che, tanto per cambiare, la mia macchina aveva la spia della riserva accesa. Il display sul cruscotto mi allertava ulteriormente con la scritta, seguita da insistente cicalino “autonomia limitata, appena possibile fare rifornimento” . Appunto: appena possibile!

Per scaramanzia, incrocio tutte le dite a mia disposizione per raggiungere il primo distributore disponibile.

Arrivo a meta con la mia Batmobile. Nonostante l’aria vissuta, è sempre stata fedele nelle mie avventure e non si è mai tirata indietro davanti all’ impossibile! La ringrazio e le mando un bacetto, lei si che mi comprende! E’ stremata e sembra quasi pronta a passare a miglior vita.

Apro il portafoglio… scopro di non avere neppure un Euro disponibile! Per fortuna ho il bancomat.

Inserisco la tessera, fuori piove forte e di traverso, per cui, nella frazione di tempo in cui sono all'aperto, mi bagno come un pulcino. Scelgo la pompa per erogare la benzina. Naturalmente sono sul lato sbagliato e nel frattempo sopraggiunge una signora che prende il mio posto.

Con un balzo sono da lei, tanto ormai sono zuppa, e le intimo di spostarsi. Rifornimento effettuato. Morgna ed io partiamo con la bellezza di € 3 in tasca.

Percorriamo l’autostrada alla volta di Pisa. La Batmobile sbanda ripetutamente a causa delle forti piogge e delle mega pozzanghere che incontriamo (qualcuno però potrebbe farmi il favore di illuminarmi per cosa utilizzano i soldi dei pedaggi??? Francamente sembra di essere alla Parigi/Dakar e non sulla FI-PI-LI).

È vero che mi dimentico sempre di far gonfiare le gomme, per non parlare dell’olio e di tutti gli optionals necessari per un buon funzionamento del mezzo.

Intanto che sono assorta in tutti questi pensieri, passo bellamente l’uscita di Pisa e mi ritrovo a Livorno. Comincio a credere che ci sia una sorta di sortilegio in atto. Esco dall'autostrada e la riprendo direzione Genova con l’ansia di sbagliare ancora e ritrovarmi altrove.

Ricordo di avere il navigatore con me, lo accendo. Siamo in ritardo, ma con la tecnologia. che ci è venuta in soccorso, mi sento rassicurata come un bambino a cui si porge il succhiotto quando piange.

Sopraggiungiamo al casello, consegno bancomat al casellante che mi informa che, probabilmente, la mia carta è contraffatta. Non sto a spiegare che forse il contraffatto è lui e gli porgo l’altro bancomat, che naturalmente non funziona..

Scivolo lungo il sedile, nel tentativo maldestro di non essere riconosciuta e nel frattempo gli accenno che non ho spiccioli. Mi osserva con aria sospetta. Chiude lo sportellino di comunicazione e sparisce.

Mio Dio, sta prendendo i dati della mia macchina per segnalarli a chi??? Non è che questa sera mi sottrarranno la mia inseparabile Batmobile? Pochi minuti dopo, che a me sono parsi secoli, riapre lo sportellino e mi consegna un papiro con tutte le indicazioni per effettuare il pagamento.

Do gas al mezzo – tanto la benzina c’è – e parto, come direbbe Buzz Lightyear, “verso l’infinito e oltre” .

Ed ecco, un’altra volta mi faccio prendere dal mio istinto e sbaglio nuovamente uscita autostrada!

Mi ritrovo su una rotonda, pioggia battente, tergicristallo mal funzionante, nubi e umido sia dentro che fuori dal mezzo ed il suadente navigatore che recita – come un mantra – appena possibile fate inversione a U!

Non capisce che sono pienamente consapevole di aver nuovamente sbagliato uscita!! Mi districo dal ginepraio della rotonda, per inciso l’ho percorsa per tutto il suo perimetro almeno un paio di volte, mi rimetto sulla giusta via…si perché la giusta via era smarrita ed io mi sento proprio lì, come scrive Dante, nel mezzo del cammino di nostra vita..

Da lontano, come nei più classici dei miraggi, scorgo l’oasi delle macchine, il grande parcheggio dell’ospedale. Bingo! Ho raggiunto la prima base!

Morgana è soddisfatta e mi confessa che andare in giro in macchina con me è come giocare alla roulette!

Parcheggio la Batmobile e corro con lei alla volta della fermata del bus navetta. Con una manovra che farebbe invidia a Nuvolari, l’autista ferma il bolide in mezzo alla piazzola. Purtroppo non apre le porte. Ma che diavolo sta facendo, la pennichella??

Intanto i minuti passano ed accumuliamo ulteriore ritardo. Dopo cinque minuti di attesa sopraggiunge un altro bus, si arresta davanti a noi e finalmente “apriti sesamo” le porte si palancano. Un’orda di Hobbit riempie immediatamente il mezzo.

Ora siamo sedute al caldo a goderci il tour per arrivare al padiglione dove ci attende anestesista. Il nostro amico autista non c’è,peccato!Mi ero quasi affezionata a lui.

Raggiungiamo meta della nostra tappa. L’anestesista ci aspetta, in piedi, braccia conserte. Mi sento come la bambina che è stata appena sorpresa con le mani nella marmellata.

Provo a spiegarle, con un filo di voce, che ho sbagliato l’uscita dell’autostrada, mi scuso ripetutamente. Lei non manca di farmi notare che è più di un’ora che ci sta aspettando. Vacca boia, lo so anche io!

Ci accomodiamo in studio e lei comincia a porci una serie di domande assurde, probabilmente di rito: beve, fuma si droga, ha protesi dentarie, porta le lenti (ma non vede che ha gli occhiali!), ha piercing …

Sono quasi tentata di rispondere che si, Morgana ha protesi dentali, gamba di legno e occhio di vetro e che gli occhiali li usa per vezzo. Mentiamo anche sulle prime domande, d'altronde abbiamo già dato nostra versione durante spirometria e non possiamo contraddirci.

Mi cade l’occhio sul gruppo sanguigno di mia figlia: A+.

Una saetta mi trapassa il cervello, qualcuno mi ha scambiato la figlia! Ecco perché non mi somiglia per niente! Non manco di far notare la discrepanza alla dottoressa. Come può essere successo tutto questo? Ho sempre saputo che il suo gruppo era O+!

Per oggi abbiamo raccattato sufficienti punti. Torniamo a casa base, questa volta impostando immediatamente il navigatore.

Il dubbio però rimane: chi ha scambiato sangue a Morgana? Oppure Morgana dov'è?


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